contatore


giovedì 21 gennaio 2010

EDDY, RUDE BOY SHOP

Eddy e la sua moto nel suo negozio!

Poco più di un anno fa passando per via Monti fui colpito da un nuovo negozio.

Mi fermai a guardare le vetrine e rimasi favorevolmente sorpreso dallo stile molto “british”, ero stato recentemente a Londra e l’ambientazione del locale mi riaccendeva molti ricordi.

Da li ad entrarci il passo fu breve. Il proprietario non era uno di quei classici venditori che ti saltano al collo e ti mettono pressione, feci il mio giro con molta tranquillità e me ne andai senza comprare nulla.

Era sicuramente un negozio per “Vespisti”, ma era anche un negozio per gli amanti dello stile casual britannico, lasciai il cuore sui gemelli Ben Sherman che già mi ero fatto sfuggire a Londra per motivi di “budget” e dalla cura ed originalità con cui era arredato il negozio.

Col passare del tempo tornai a guardare le vetrine e a fare acquisti, ma quello che mi colpiva di più erano le vespe in “manutenzione” che ogni tanto si intravedevano nel negozio.

Chiedere un intervista al titolare mi è sembrata la cosa più ovvia per appagare la mia curiosità.

Ciao Eddy, parlami di te.

Finita la scuola ho iniziato a lavorare per una persona che si occupava di memorabilia, soprattutto cartacea ed inerente al cinema, facevo del data entry per catalogare tutto il materiale accumulato in un magazzino. Per lui inizialmente era una passione, poi incominciò a diventare un business e poco dopo una società vera e propria.

Dopo due mesi mi promosse “direttore commerciale”, incominciai a viaggiare per l’Europa spesato di tutto, guadagnavo un sacco di soldi, soprattutto in rapporto all’età che avevo. Partecipavo alle fiere del settore o allestivamo mostre per musei.

Questo mi ha permesso di fare molte conoscenze e di imparare le lingue.

Si lavorava moltissimo con gli Stati Uniti, poi l’attentato del 2001 alle torri gemelle ha fatto crollare il mercato e la società in pochissimo tempo è fallita!

E tu?

Ho iniziato a fare altri lavori, ma i soldi erano sempre meno e le spese sempre alte. Mi ero abituato ad un tenore di vita molto elevato, così per risparmiare mi sono comprato una vespa, la macchina era troppo onerosa.

Sempre per risparmiare ho incominciato a riparare la moto. Mi piace fare lavori manuali e ci sono anche portato. Poi sono arrivate le Vespe degli amici, che riparavo in cantina e dopo quelle degli amici degli amici.

E il lavoro?

Ho fatto anche il gestore di siti porno nel frattempo, divertente, ma non il massimo dell’aspirazione.

Successivamente ho fatto il muratore per un anno in montagna, lavoro duro, di fatica, ma poter guardare una casa e pensare di averla messa in piedi dalle fondamenta da molta soddisfazione.

Alla fine ho preso un magazzino dove riparavo Vespe e contemporaneamente vendevo su e-bay materiale sempre per Vespe che compravo e poi risistemavo.

Questo spiega la passione per la vespa, ma come sei arrivato ad aprire Rudeboy?

Ho avuto dei problemi fisici di natura traumatica e per lavorare in officina non era il massimo. Per cui dovevo inventarmi qualcosa.

Durante una vacanza mi avevano proposto di aprire un’officina a Rodi ed un amico di fare lo stesso a Parigi, ma… la mia fidanzata era a Torino e alla fine ho preso tutti i risparmi che mi erano rimasti, mi sono fatto aiutare da mia madre e da mia nonna e nel dicembre 2008 ho deciso di aprire il negozio. Da questo punto di vista lo “stato” è stato latitante, di contributi non sono riuscito ad averne nessuno.

E poi amo Torino, anzi è quasi un rapporto d’amore ed odio e non so se sarei riuscito a starne lontano per molto.

Così da zero?

Si, mi piaceva la Vespa, avevo nel corso degli anni conosciuto molte persone che lavorano nel campo dell’abbigliamento e così ho pensato di unire queste due cose.

Che linee tratti, come scegli le cose che poi venderai?

Vendo solo materiale che sia inerente alla Vespa o alla filosofia della Vespa.

Tratto Merc, Vespismo, Three Stroke. Cerco di comprare da chi mi permette di fare ordini piccoli e di uscire con un prezzo al pubblico accessibile.

Le scarpe tipo clark me le fa un piccolo produttore toscano, le camicie le ordino da un camiciaio di Napoli ed i cappellini da un piccolo artigiano di Ancona.

Di fondo scelgo capi che piacciono a me o che indosserei io. Ci tengo molto alla qualità e possibilmente al fatto che siano prodotti in Italia. Le magliette invece le disegniamo io e la mia fidanzata.

Gli accessori da moto sono tutti funzionali e testati personalmente.

Un’ultima domanda Eddy, cos’è per te la Vespa?

La Vespa per me è un simbolo di vita. Vita libera perché ha due ruote e ti puoi godere il vento in faccia, ed essendo un ferro vecchio, con tutte le sue problematiche, è ancora più affascinante. E' Come una compagna: la vorresti perfetta in tutto e per tutto, ma sono proprio tutte le sue piccole imperfezioni e difetti che la rendono la compagna ideale... altrimenti che noia!

Per la cronaca: finalmente i gemelli brillano sulla mia camicia preferita!

Ecco come e dove trovare Eddy:
Rude Boy Shop, via Monti 11 bis - Torino
sito www.rudeboy.it
Email info@rudeboy.it
facebook http://www.facebook.com/profile.php?id=1679545700&ref=profile

Nessun commento:

Posta un commento