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martedì 16 febbraio 2010

SUSY, LA SARTA STORTA

Susy, LA SARTA STORTA

Ho conosciuto Susy, alias La Sarta Storta, grazie a questa avventura di Turin Calling. Come immaginavo e speravo il blog inizia a vivere di vita “propria”, iniziano a crearsi intrecci e situazioni casuali, ma proprio per questo molto affascinanti.

Susy viene a trovarmi con una borsa piena delle sue creazioni e vi assicuro che sono veramente interessanti ed esprimono appieno la sua creatività e la sua solarità.


Ciao Susy. Incominciamo subito dal nome d’arte: perché “Sarta Storta”?

Sin da piccola mio fratello diceva che ero “storta”. In casa ero quella con l’animo da artista, avevo sempre la testa tra le nuvole ed effettivamente questo mi portava ad avere un’andatura “storta”.

Ho sempre avuto la passione per la ceramica, per le tecniche raku, i lavori a maglia, il disegno, la scrittura.

Guardavo spesso mia mamma lavorare con la macchina da cucire in cucina, ma quella macchina era “sacra” e nessuno poteva toccarla all’infuori di lei.

Poi appena ho potuto ne ho comprata una mia ed ho incominciato a lavorare. Mi sono accorta che spesso le mie cuciture andavano storte, per cui ho pensato che di sarte che vanno dritte ce ne sono tante, mentre sarte che vanno storte nessuna.

Da li ho deciso di chiamarmi “La sarta storta”.

Come è partita la tua attività?

Ho iniziato a vendere agli amici poi una mia amica mi ha fatto il sito e nel frattempo ho incominciato a partecipare ai primi mercatini.

Quello che funziona veramente però è il passaparola, l’ho sperimentato con le vendite di Natale e questo mi ha dato molta soddisfazione.

Qual è la tua filosofia?

Quella di riciclare con estro.

Alcune aziende mi regalano scarti di stoffe, di tessuti, ho delle sarte che mi lasciano glia scarti delle loro lavorazioni. Adesso che sanno quello che faccio molte persone mi portano a loro volta avanzi, abiti non più utilizzati o materiale che pensano io possa recuperare.

Cerco di comprare meno materiale possibile, di fare della creatività a basso impatto.

Poi cerco di dare dei nomi simpatici alle mie creazioni come ad esempio la borsa “antistronza”.

Faccio delle borse di stoffa spessa utilizzando i campionari delle stoffe per i divani.

Ho inventato l’”anticentrino”: non bianco e ricamato come quello della nonna, ma colorato e pazzo, da mettere dove si vuole.

Questo è il tuo unico lavoro?

No, ma l’attività di sarta Storta è una passione che ultimamente mi sta dando molte soddisfazioni e che sta crescendo piano piano.

Incontro molte persone e molte di loro mi seguono su internet, mi danno consigli.

Spesso metto nelle mie creazioni dei biglietti che scrivo io con delle frasi buffe tipo “riciclo tutto anche i fidanzati” oppure “hai veramente buon gusto” e questo sembra piacere molto. Aggiungo anche delle ricette su come prepararsi in casa dei detersivi ecologici e delle idee su come riutilizzare i materiali.

Per ora partecipo al “gran balon” e a volte vengo invitata dalle associazioni di artigiani ed espongo con loro.

Mi hai detto che scrivi, che cosa?

Delle poesie che ho intitolato “poesie puercarie”. E poi un libro di cucina per precari e dei racconti.

Ho fatto un corso di scrittura per bambini ed ora sto cercando di scrivere delle fiabe.

Era quasi sul punto di pubblicare le poesie, ma poi l’editore è “scappato”.

Qual è il tuo tipo di clientela?

Moltissime donne simpatiche, giovani, persone che condividono l’idea del riciclo.

Direi tutta gente molto positiva.

Cosa vorresti fare da “grande”?

Mi piacerebbe riuscire ad aprire un mio laboratorio per creare ed esporre le mie cose. Questo però è un momento molto difficile… e la cosa mi spaventa un po’. Ma non per questo mollo la mia passione, se potessi mi dedicherei a questo tutta la giornata.

Che cosa ti da l’ispirazione?

I colori delle stoffe! Come si muovono tra le mani e come si abbinano tra di loro.

Io sono nata a Genova e c’è molto della mia città nelle mie creazioni.

In generale sono una persona curiosa e cerco spunti dalle persone per strada da quello da cui sono attratti i miei occhi.

Poi mi piace molto fare regali e pensare a cosa fare per una persona mi ispira molto!!!

Cosa pensano i tuoi amici di questa tua passione?

Sono i miei primi sostenitori!

Mi danno consigli, mi aiutano con i mercatini e soprattutto sono loro che testano i miei prototipi.

L’ultimo l’ho chiamato “skazzofu”. L’ho fatto per una mia carissima amica; è un mostriciattolo di stoffa dallo sguardo maligno, sembra una bambola vodoo… mangia solo pasta al forno e ti fa passare lo scazzo (segue una gran risata di Susy).


Di seguito i riferimenti per trovare e contattare Susy:

Sito: http://www.sartastorta.com

Myspace: http://www.myspace.com/sartastorta

Facebook: http://www.facebook.com/profile.php?id=100000023267443&ref=ts

1 commento:

  1. Ciao ho provato più volte a entrare nel sito di sartastorta ma non mi da nulla.....
    molto interessante l articolo e quello che lei fa, spero di riuscire al più presto a vedere le sue cose.
    grazie
    cristine

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